mercoledì 2 marzo 2016

L'agenda segreta di un business man

Il giorno dopo piombano in ufficio allo scrivente (un antro senza finestre condiviso con l'archivio, lo hardware e il rack dei server) Viridiana Lanucci e Galeazzo Fabrizi.
Sorella di Nerino, Viridiana avrà verosimilmente il compito di reggere almeno pro tempore le sorti della Premiata Ditta. Il Fabrizi invece è stato socio del de cuius in un mucchio di intraprese, non tutte fortunate.
Anzi.
I due hanno un paio di ciarlofoni cellulari ultimo modello. Nerino ne sbriciolava almeno uno ogni due mesi -di solito sedendocisi sopra- ed è stato fra i primi a Campo a distruggere uno Iphone.
Insomma, prima di consegnarli ai familiari, i due telefoni andrebbero ripuliti...
Quali segreti aziendali nasconderanno mai?
Neanche uno.
Molto più semplicemente sono strapieni di SMS e foto di Koka Baranidze ritratta in situazioni di sollazzo: pose da diva in locali di presunta raffinatezza e di sicuro costo, pose da diva sulla Bentley di Nerino, pose da diva sulla Saab di Nerino, pose da diva nella ditta di Nerino, pose da diva in qualche hotel o scannatoio in uso a Nerino.
Insomma, non sarebbe delicato far arrivare tutto questo direttamente in mano alla signora, vedova da qualche ora appena.
Il qui presente si rifiuta categoricamente di ripulire gli apparati: non è affar suo ed oltretutto è un'azione penalmente perseguibile. Si fa in tempo a vedere che Koka Baranidze aveva inviato alle dieci e qualcosa della sera fatale un messaggio a Nerino, chiedendogli cose del tipo "dove 6? xchè non rispondi?" "Ma lo so ke 6 in giro a skopazzare" e via dicendo. Alle dieci e mezzo de la tarde Nerino si trovava già all'altro mondo e probabilmente aveva appena scoperto con una certa costernazione non soltanto che la location destinatagli per il soggiorno eterno non somigliava molto allo Hotel Ritz, ma che c'era anche l'uso di non abbassare mai il riscaldamento.
Ecco: l'ultimo messaggio di Koka era qualcosa come "ma xchè non rispondi?! Sei morto?!".
Grandiosa, tanto nella forma quanto nel tempismo era davvero difficile far di meglio.
Si vince senza fatica la tentazione di premere qualche tasto e di risponderle "Sì", tanto ormai Koka lo sapeva benissimo, e si provvede a mandare praticamente a quel paese Galeazzo e Viridiana, una congiunta e (purtroppo per lei) socia di minoranza che scoprirà presto di dover affrontare un lungo periodo tutt'altro che piacevole e ricchissimo di brutte ed umilianti sorprese.
I due spariscono coi telefoni e fanno mancare loro notizie per il resto della giornata.
Nerino aveva in effetti una rubrica piuttosto fitta, e un mucchio di messaggi che denunciavano tacchinaggi più o meno espliciti il più delle volte andati anche a segno: molte giovani donne si mostrano condiscendenti nei confronti di simili individui. Aveva dato corda addirittura a qualcuno di quei phishing per dementi che in una lingua traballante asseriscono venire da splendide ragazze russe in cerca di amicizie maschili.
La Cloaca Maxima non fu riempita in un giorno: anche ad un compiuto ritratto di Nerino Lanucci si deve dunque accostarsi poco per volta.

...E Koka Baranidze, che era sparita all'apparir del vero?
La sua assenza, che dura ormai da tre o quattro giorni, viene ovviamente notata nonostante il trambusto.
Pino Pierini è il sanguigno magazziniere anziano: sessanta e passa anni di magrezza, muscoli e incazzatura, non si contano le volte in cui è arrivato ad un niente da agguantare Nerino per il collo e sbatterlo contro la parete, mocassini di pitone e tutto il resto.
Lo si incontra in corridoio.
"...Eh, visto? Visto? Noi qui tutti a lavorare e lei da quattro giorni al muro del pianto... Oh ma le cambieranno le cose, uh, se le cambieranno! Già hanno cominciato a cambiare, sì! Solo che ora noi qui tutti a lavorare e lei a fare quel che le pare come al solito... Ma adesso basta, col doppio stipendio a nero, tutti i capi firmati e l'affitto pagato... Ché a casa sua non lavora mica nessuno: li manteneva tutti lei, con il bel sistema che sappiamo..."

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