sabato 21 maggio 2016

I tirocini professionali: un'occasione per i giovani, un'occasione per le imprese

Nel 2011 la Premiata Ditta fu espulsa con le brutte da Bellestoffe Group.
Gli ammanchi, la cialtroneria, l'arroganza e la pura e semplice stupidità cattiva che Nerino profondeva in ogni campo dell'attività d'impresa erano stati troppo persino per i consoci che all'indomani dell'ennesima porcata fatta gli avevano sbattuto in faccia le loro quote, ingiungendogli di non azzardarsi mai più sporcare il nome di Bellestoffe e ad arrangiarsi come diavolo gli pareva a partire dal primo gennaio successivo.
Koka Baranidze fu spedita dal Lanucci a comperare fuochi d'artificio e spumantino per solennizzare l'avvenimento: senza la fastidiosa zavorra della pur residuale correttezza e di quel brandello di onestà e concretezza che permettono persino a Campo di tenere a galla le imprese -incarnate dai Padri Fondatori- si apriva per Nerino e per le sue amichette un festoso periodo di gozzoviglie (previsione azzeccata) ed un roseo futuro di successo (previsione errata, se mai azzardata da qualcuno).
Dopo pochi mesi in mano al Lanucci e alle sapienti corpivendole che lo consigliavano la Premiata Ditta perdeva già quattrini alla grandissima, inceppata ad ogni livello dal demenziale comportamento di quel pagliaccio repellente. Iniziò così una elaborata e sordida caccia a qualunque genere di entrata accessoria, e nel 2013 la Premiata Ditta ospitò per alcune settimane quattro tirocinanti delle scuole superiori di Campo: due furono spediti in campionario ad aiutare Koka Baranidze, altri due furono affidati al sottoscritto che li intrattenne per un po' mostrando loro sistemi e pratiche in uso presso la Premiata Ditta e presso Bellestoffe Group.
A Bellestoffe Group non gradirono: che non ci facessimo più vedere, noi e la nostra razza di appestati. 
Dopo tre giorni a stretto contatto con la realtà aziendale e con l'estrosa personalità del Lanucci i quattro ragazzi erano passati dallo stupefatto al basito, per arrivare alla conclusione di avere a che fare con un'organizzazione in cui la produzione di beni e la loro commercializzazione erano le ultime delle preoccupazioni. Al termine del periodo di tirocinio tornarono alla base: i due affidati al sottoscritto un po' meglio in salute dei due affidati a Koka, che aveva finalmente trovato qualcuno in grado di sollevarla dal pericolo di rovinarsi le unghie fresche di onicotecnico e le caviglie inguainate in calzature da trecento euro al paio: i due ragazzi avranno senza dubbio considerato il miscuglio di invettive, disprezzo e lavoro ebete affibbiato loro dalla coppia Lanucci Baranidze come un'esperienza difficile da dimenticare.
Spariti dalla circolazione i quattro, dei tirocinanti non si parlò più fino all'anno successivo.
A tre mesi dall'infarto che lo avrebbe tolto di mezzo Nerino chiese all'Amministrativa Taciturna di occuparsi della cosa e soprattutto del relativo rimborso.
Sorpresa, la Premiata Ditta non era tra quelle cui erano destinati dei tirocinanti.
Niente proprio.
I quattro malcapitati dell'anno precedente avevano parlato nei giusti termini dell'esperienza fatta, e chi di dovere aveva riconosciuto alla Premiata Ditta e soprattutto al suo padrone esattamente il valore che si meritavano e li aveva estromessi tranquillamente dagli elenchi.
Nerino fece un paio di telefonate di cui non è noto il contenuto, ma che difficilmente dev'essere consistito di lodi alla sua persona.
Per qualche giorno inveì più del solito e con ancor meno efficacia del consueto: di rifarsela con l'unico colpevole, che era ovviamente lui stesso, non gli passò neppure per la testa.

I suoi ultimissimi mesi su questa terra conoscevano dunque un altro successo di marketing e di immagine.
Non sarebbe stato l'unico, come avremo modo di vedere. 


sabato 14 maggio 2016

L'importante nella vita è farsi strada

La continua ostentazione di lussi da parvenu rappresenta in molti casi una sorta di rivalsa su una natura matrigna e su un destino da stortignàccoli, cui magari si è riusciti a sottrarsi per il rotto della cuffia. Nerino Lanucci in questo era un caso emblematico con la sua casa mediocre per posizione e costruzione ma strapiena di inutili complementi d'arredo, la sua Saab, la sua Bentley, il suo modo di abbigliarsi improntato ad una costosa ridicolaggine. Se pensiamo che a tutto questo si accompagnavano un modo di fare repellente e l'ostentazione di atteggiamenti, opinioni e valori di cui si sarebbe vergognato un magnaccia con la sifilide si ottiene un quadro d'insieme tale da indurre quanti lo incontravano per strada a cambiare senz'altro marciapiede.
Un giorno lontano, quando ancora di là da venire era il guiderdone strameritato per le oscenità perpetrate un giorno sì e l'altro pure, Nerino Lanucci era arrivato in ditta alla guida di un SUV costosissimo e decisamente fuori misura, considerato il fatto che Nerino era alto un metro e cinquantasei. Una specie di tragedia dell'ergonomia, di cui Nerino non aveva ovviamente tenuto conto alcuno al momento dell'acquisto.
Gli ricordò la cosa invece un suo ex compagno di brigata, di quelli che da ragazzi si ritrovavano nei circoli ricreativi, al bar o all'oratorio e che la vita ora separa ora riunisce a seconda del caso, delle circostanze e delle carriere. Un ex compagno di brigata che di carriera non ne aveva fatta poi molta, campando anzi alla bell'e meglio facendo l'autista di furgoni.
Che a Campo trasportano una cosa soltanto.
Arrivato nel piazzale della Premiata Ditta per consegnare pezze lavorate, questo signore aveva visto Nerino scendere da quella specie di catafalco a quattro ruote e si era rivolto esterrefatto ad uno dei magazzinieri.
"Ma come... Ma è Nerino, quello!? Ma come... Che ci fa lui, qui?!"
"...Eh, è uno dei titolari!"
"Ma chi?! Lui?! Ma se non era capace di fare un cazzo e tutti lo scansavano perché barava a carte tutte le volte... Sai come lo chiamavamo? Vaso lo chiamavamo: come la tazza del cesso!"
Poi era andato a salutarlo: "Vasoooo!!! Quant'era che non ti vedevo! Ma hai fatto soldi, eh?!"
A quel punto aveva ammiccato con fare teatrale alla vetturetta da cui Nerino era sceso, e con altri gesti aveva fatto riferimento alla sua altezza: "Oh, ma come fai per salire e per scendere... Ti porti dietro uno sgabello, vero...?"

Dopo qualche tempo il SUV sparì.
Vaso non doveva aver gradito.
E poi per portare le mazze da golf ci sono anche altri sistemi.

venerdì 6 maggio 2016

La produzione tessile: cura del dettaglio, precisione, competenza.

Quando si è stabilito che i debiti vecchi non i pagano e quelli nuovi si fanno invecchiare è sufficiente attenersi al principio per far sì che un'impresa vada a rotoli in un tempo più o meno breve.
Questo vale essenzialmente per l'aspetto amministativo, finanziario e contabile; accanto a questi, però, le imprese hanno anche un aspetto, un'attività, un reparto produttivo, che andrà diretto con la stessa approssimativa cialtroneria onde assicurare nel più breve tempo possibile il risultato voluto, che non è quello di conseguire un vantaggio economico.

Dunque.
Mettiamo che tu sia un povero demente bambinescamente viziato e che ti abbiano fatto credere che sei un grande imprenditore.
Mettiamo che tu abbia in ditta -e non certo per tuo merito- una squadra che fra tecnici e commerciali è capace di generare introiti per una decina di milioni l'anno.
Mettiamo tu faccia di tutto per farti odiare e disprezzare, riuscendoci all'istante presso metà delle maestranze e dopo qualche anno anche per l'altra metà.
Mettiamo che per questo le maestranze vadano incontro ad un turnover rapidissimo, dove i primi a sparire sono proprio gli individui meglio preparati e maggiormente competenti.
Mettiamo che quanti interrompono in modo più o meno urbano il loro rapporto con la Premiata Ditta vengano sistematicamente sostituiti da scalzacani di varia irrilevanza, scelti col criterio puro e semplice dell'economia di esercizio.
Mettiamo che i grafici del fatturato mostrino di conseguenza la sparizione di Grosso Cliente, di Cespite Importante e di Irrinunciabile Multinazionale.
Mettiamo che tu abbia anche la lodevole abitudine di pagare i fornitori sine die, ché i soldi servono a mantenere un numero sempre crescente di giovani donne poco rispettabili.
Mettiamo che almeno un paio di queste giovani donne poco rispettabili ricoprano in azienda ruoli di una certa rilevanza, e che non manchino di far putrefare il clima organizzativo suscitando la disistima o addirittura l'odio del resto delle maestranze, in considerazione del loro ascendente e della loro propensione alla delazione.
Mettiamo che le maestranze che hanno lo stomaco di reggere tutto questo e che non hanno sbattuto la porta solo perché piegate da famiglie a carico, mutui e madri vedove, riescano miracolosamente a rimediare e a riconquistarsi la fiducia di Irrinunciabile Multinazionale, entusiasta per il tuo articolo Steekutsie al punto di ordinarne cinquantamila metri.
Cosa succede?
Succede che cinquantamila metri sono tanti. Sono cinquanta chilometri, la distanza tra Campo e Castelmendace di Sopra.
Succede che i fornitori di te non vogliono più saperne, sicché ti tocca suddividere la lavorazione in cinque o sei diverse tessiture che hanno cinque o sei o dieci o venti diversi tipi di telaio.
Succede che le pezze tessute rientrano alla spicciolata e che ciascuna partita ha un difetto proprio, o magari anche più di uno.
Succede che i difetti si amplificano e moltiplicano durante la fase di rifinizione, che tu non hai voluto interrompere per non perdere l'ordine, prendendo anche a male parole chi ti diceva che forse sarebbe stato il caso di prendersi un po' di tempo e magari di rivolgersi ad altri fornitori... dopo aver pagato le vecchie pendenze.
Succede che la merce parte di gran carriera alla volta dell'indirizzo di destinazione del cliente, che nel caso specifico è Posto Lontanissimo in Riva all'Atlantico, e che qui si sfragna sanguinosamente su controlli qualità un po' meno elastici dei tuoi che sono elasticissimi perché semplicemente non esistono.
Ed ecco rientrare mestamente in magazzino gabbie e gabbie di articolo Steekutsie, mandate a spese tue a prendere una boccata d'aria buona.
Costo dello scherzetto, euro Non Si Sa Quanti Ma Sicuramente Parecchi.
Sicché per invitare in cavialoteca o in aragosteria una delle giovani donne poco rispettabili di cui sopra, ti tocca rifilare -e di corsa- l'articolo Steekutsie ad un quinto del suo valore, letteralmente al primo che passa.
Al bilancio, ci si penserà un'altra volta.