Presentazione

Oggi -vale a dire da quindici anni almeno- tutti parlano di crisi economica e quando si tratta di piccola impresa alla crisi economica va sempre la colpa di tutto: fallimenti, chiusure, concordati preventivi, licenziamenti, razionalizzazioni (cioè licenziamenti), delocalizzazioni (cioè licenziamenti), outsourcing (cioè licenziamenti), maneggi a base di "ramo d'azienda" (cioè licenziamenti) lavoro pagato niente, contratti ridicoli, orari da forzati, e via dicendo in un'apparentemente inesauribile sfilza di orrori.
Chi scrive invece è dell'opinione che la crisi della piccola impresa sia il più delle volte colpa dei padroni, esattamente come tutto il resto.
In questa sede si descrive in maniera grosso modo cronologica la morte annunciata di una piccola impresa tessile; starà al lettore stabilire come stiano le cose.
Le vicende esposte sono tutte autentiche ed ogni riferimento a fatti e persone esistenti non è per nulla casuale. L'unica precauzione che si è pensato bene adottare sta nel cambiamento dei nomi di tutte le organizzazioni, degli individui e delle località geografiche coinvolte, anche se la loro identificazione non presenterà grossi problemi per chi si interessa del settore.
Contrariamente a quanto richiesto di solito dalle esigenze narrative, chi scrive non ha dovuto né calcare i toni, né ritrarre a tinte forti situazioni, ambienti o personaggi; in qualche caso si è anzi pensato di alleggerire aspetti tragici, ripugnanti o semplicemente surreali delle vicende narrate, per non togliere loro credibilità agli occhi di lettori abituati a vivere e a lavorare in contesti improntati a un minimo di serietà.

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